mercoledì 17 ottobre 2012

UNO SGUARDO A MR. SOMERHALDER


L’amatissimo interprete di Damon Salvatore parla un po’ di sé in una recente intervista. Vediamo cosa ha raccontato.
THE LOOK – MR. IAN SOMERHALDER
Seduto difronte ad uno specchio a figura intera in una casa alla moda di Beverly Hills, Mr. Somerhalder dà una sbirciatina al suo riflesso e si scompiglia i capelli mentre un truccatore, chiamato Charles, gli tampona intorno agli occhi.
«Oh, il tatuaggio?» chiede, indicando la scritta sul suo braccio: Hic et nunc«Significa ‘ Sono dotato’ in Latino. Ha ha! No, scherzo. Significa ‘ qui ed ora’. Ma quando l’ho detto ad alcune persone mi hanno creduto.»
È noto maggiormente nei panni di Damon Salvatore di The Vampire Diaries una serie di enorme successo tra le spospiranti adolescenti (che lo chiamano “Smolderholder” nei loro blog). Il resto di noi potrebbero riconoscerlo da Lost.
Oggi, tuttavia, è “il talento” protagonista in un photoshoot, un ruolo che lui accetta di buon grado. Nonostante il baccano di un’intera crew che si prepara al servizio, solo una voce sovrasta le altre – è la persona più sicura e che parla più forte in tutta la stanza. E non la smette. Alcune star tenderebbero a nascondersi dietro i loro agenti, ma Mr. Somerhalder preferisce introdurre i suoi a tutti di persona.
«Questo li rivitalizzerà,» dice, puntando ad un vasetto di prodotto per capelli. Si volta, esaminando il suo riflesso. «Non li ungerà, farà da ottima base.»
Charles controlla l’etichetta. «Già, questo penetra direttamente nei capelli.»
«OK usalo. Procedi pure, baby.»
Tutti gli attori sono familiari con la sedia trucco, ma pochi sono così a loro agio. Mr. Somerhalder, tuttavia, fa il modello da quando aveva 10 anni. Ha passato la sua adolescenza a viaggiare per il mondo e a “lavorare” per le macchine fotografiche, una vita straordinaria per qualunque standard. Ma da come ne parla lui, è semplicemente un ragazzo del Sud – nello specifico, una piccola cittadina chiamata Covington vicino a New Orleans, Louisiana. Sua madre era una massaggiatrice e suo padre un imprenditore edile. Non avevano molto, ma la vita era comunque idilliaca.
«Guarda.» Inizia a scorrere tra gli scatti della baia vicino alla casa di famiglia sul suo iPhone. «Quello sulla barca è mio nipote. Gli stiamo insegnando come pagaiare. Ho fatto lo stesso alla sua età. Uno stereotipo della Luoisiana, insieme al gambero di fiume bollito, hai presente? Ci dondolavamo su una corda e saltavamo direttamente in acqua.»
Tuttavia non c’è traccia di dialetto nel suo accento. Non lo avremmo mai dato per uno del Sud. Sua madre sapeva che sarebbe diventato un attore, e una pronuncia strascicata non lo avrebbe aiutato, quindi «ha usato tutti i soldi che avevamo per farmi frequentare lezioni di recitazione,» dice. «Perdere l’accento evita quel primo… la gente sa essere incredibilmente critica.»
È presto fuggito dal conservatore Sud per New York, dove ha vissuto fin dai primi anni ’90. In quanto giovane modello, lui e sua madre visitavano la grande città durante l’estate, affittando un piccolo appartamento che «costava al mese più di ogni altra casa in cui avevamo vissuto». Ma persino a 11 anni, guadagnava una buona somma. E compiuti 16 anni -l’8 dicembre 1994- lo è diventata ancora di più. Il fotografo Mr. Steven Meisel vide una sua Polaroid e decise di inserirlo in un servizio di 12 pagine su L’Uomo Vogue. Molto presto ha cominciato a ricevere chiamate da fotografi come Mr. Bruce Weber. E nel giro di un anno, ha cominciato a vivere tra Milano, Parigi e New York.
«Già, è stato folle,» dice. «Il mondo della moda a metà degli anni ’90 era un ambiente Dionisiaco e promiscuo. Un periodo fantastico per essere giovane e non avere alcuna responsabilità.»
                                                                    IL LAVORO
 Alla fine, comunque, la moda si è rivelata insoddisfacente e si è rivolto verso la recitazione. E quando la grande occasione è arrivata con Lost, questa gli è stata portata via con la stessa subitaneità con cui è arrivata. È stato il primo ad essere scritturato e il primo ad essere ucciso. Era nello show da un anno
quando ha ricevuto la chiamata degli autori dello show.

«È stato brutale. Non solo stai perdendo un lavoro fantastico, ma anche questa sorta di famiglia formatasi sul set. Per fortuna, ero nel paese del vino (ndt. Napa Valley – zona della California)!»



Una ragazza chiamata Jessica arriva con una bozza di un comunicato stampa da approvare. È qualcosa che riguarda un premio, ultimamente Mr. Somerhalder ne ha ricevuti molti, gran parte dai votanti diTeen Choice – ad esempio di recente è stato votato come Choice Male Hottie.
Ma questo è diverso. Jessica sta leggendo frasi come “dare più potere ed educare ” e “energie rinnovabili nell’agricoltura”. A quanto pare, completato questo servizio fotografico, verrà  portato di corsa  all’Environmental Media Association awards dove verrà premiato per la Ian Somerhalder Foundation che promuove la difesa dell’ambiente e cause per i diritti degli animali.
«L’ho fondata nel 2010 in risposta alla dispersione di petrolio della BP,» spiega. «Ricordo di aver visto il Presidente Obama farsi da parte e lasciare fare alla BP tutto quello che volevano perchè grossi contribuenti alla sua campagna elettorale. E mi sono sentito completamente impotente, ho realizzato che non avrei mai più voluto sentirmi in quel modo».
Con il sostegno, tra gli altri, del suo mentore Deepak Chopra è quindi nata la sua fondazione. Al momento è alle prese con l’acquisto di una fattoria in Louisiana che vuole trasformare in un rifugio per animali.
Ma prima, c’è la quarta stagione di The Vampire Diaries da girare. Quindi dopo lo show di premiazione tornerà in aereo sul set ad Atlanta. Ed oltre a questo? Beh, ci sono tutte quelle voci che girano su Cinquanta sfumature di grigio. A quanto pare, il suo nome è tra quelli presi in considerazione per il ruolo di Christian Grey, il bondage-master milionario.
«Oh amico, non c’è niente di ufficiale,» dice alzando le spalle, «solo chiacchiere.»
Quindi si sta informando sul S&M nel frattempo, in caso ricevesse la chiamata?
«Si, c’è un sito che puoi visitare dove puoi attrezzare il seminterrato come un’alcova sadomaso,» dice, balzando in piedi e controllando un’ultima volta il suo riflesso. «Quindi, sai, ho pensato di prepararmi, nel caso.»
Sta trasformando il suo seminterrato in un’alcova sadomaso?
Sorride. «Sicuro. Credo molte persone lo stiano facendo!»
E con un “dammi il cinque”, esce dalla stanza. Pronto per le foto.
fonte TVD Italia





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