lunedì 20 maggio 2013

INTERVISTA A DANIEL GILLIES: THE VAMPIRE DIARIES, THE ORIGINALS E…


Giovedì, giorno in cui è andato in onda l’ultimo episodio di questa quarta stagione di The Vampire Diaries“Graduation”, a New York si sono svolti gli UpFronts della CW, in cui è stato presentato il palinsesto dell’emittente per la stagione 2013-2014.
Come tutti sapete, fra i nuovi show è presente The Originals, spin-off di The Vampire Diaries focalizzato sugli Originari.
Ebbene, Daniel Gillies è stato raggiunto telefonicamente per un’intervista che verte, principalmente, proprio su The Vampire Diaries e The Originals… ma non solo. Attenzione, pericolo spoiler!!




Daniel Gillies parla di The Vampire Diaries,  lo spin-off The Originals, del suo debutto alla direzione di Broken Kingdom e altro ancora.
Una delle più anticipate nuove serie della CW per la stagione autunnale è The Originals, lo spin-off diThe Vampire Diaries. Il dramma sexy, ambientato nella città di New Orleans, seguirà i vampiri Originari Klaus (Joseph Morgan), Elijah (Daniel Gillies) e Rebekah (Claire Holt), che si troveranno in breve tempo nel mezzo della tensione tra diverse fazioni di esseri soprannaturali in città che sono al punto di rottura mentre il leader della città, Marcel (Charles Michael Davis), comanda i suoi devoti seguaci e regna con potere assoluto. Nello show compaiono anche Phoebe Tonkin, Daniella Pineda, Leah Pipes e Danielle Campbell.
Durante la recente esclusiva intervista telefonica con Collider, l’attore Daniel Gillies ha parlato di quanto si sia divertito in The Vampire Diaries, come si sentiva riguardo la sua relazione con Katherine (Nina Dobrev), l’esperienza di girare l’episodio pilota per The Originals in New Orleans, del fatto che la serie gira principalmente in Atlanta (dove è anche girato The Vampire Diaries) e che spera in possibili episodi di cross-over tra i due shows. Ci ha anche raccontato della sua impegnativa esperienza di debutto alla regia, Broken Kingdom, che è ora disponibile su Showtime, insieme al documentario riguardo il suo viaggio personale con il film, Kingdom Come. Vediamo cosa ci racconta di questo salto e mi raccomando sappiate che ci saranno spoilers.
Quanto ti sei divertito in questa stagione di The Vampire Diaries e quanto sorprendente è la direzione che ha preso il tuo personaggio?
DANIEL GILLIES: E’ stato molto divertente. E’ incredibile che sono ancora nella serie considerando il tasso di fatalità dello show. Nessuno può stare tranquillo. Sono fortunato a fare ancora parte di uno show che amo e con una famiglia di creatori che amo. Sono sorpreso dalla nuova direzione? La risposta è no. Avevo girato pochi episodi quando Julie [Plec] ha cominciato a parlare di fare uno spin-off. E’ stato in pianificazione per un bel po’. Onestamente, circa due anni fa, sapevo già dello spin-off. Per cui non sono stato sorpreso che l’idea sia stata poi seguita, perché quando Julie Plec ha un’idea, è destinata a diventare realtà perché lei è talmente determinata e sicura. Ma detto questo, il fatto che poi sia successo così velocemente come è stato, due anni non è un lungo periodo dalla concettualizzazione alla realizzazione. Pensavo che se ne sarebbe parlato intorno al 2015, o giù di lì. Non immaginavo sarebbe stato così immediato.
Che cosa hai pensato quando hai scoperto che Elijah stava avendo una relazione con Katherine?
GILLIES:  Ero sorpreso che non stesse avendo relazioni con più persone. Immaginavo che essendo un vampiro Originario, avrebbe avuto amanti ovunque. Qualcuno mi ha persino preso in giro dicendo che noialtri dovremmo essere bisessuali! Beh non si sa mai! Io non lo sono di sicuro. Sono sicuro che legioni di adolescenti non vogliono proprio sentirlo. Ma, se questi uomini vivono per sempre, sono sicuro che non ci sia nulla che non abbiano provato. Sono sicuro che abbiano donne in giro per il mondo. Ci deve essere un autentico harem sparso per il mondo.
Come ti sei sentito riguardo l’episodio pilota di The Originals, circondato con un nuovo grandioso cast?
GILLIES: Ho pensato fosse uno degli episodi migliori dello show. E non lo dico solo perché fosse il nostro. Ne ero veramente molto contento. Mi ha sorpreso che gli ascolti non fossero altissimi, perché era semplicemente perfetto. Ho pensato che Chris Grismer, il nostro direttore, fosse veramente molto bravo e che Julie l’ha scritto in maniera bellissima. Ho perfino amato quello che è successo tra Elijah e Katherine, che sembra essere una separazione definitiva. Sembrava stesse dicendo “Adios”. C’era qualcosa di così splendidamente romantico e straziante. Per me la realizzazione di quella scena è stata assolutamente perfetta. Charles Michael Davis (che interpreta Marcel) sarà un meraviglioso pilastro nel mezzo. E’ veramente molto autoritario e straordinariamente carismatico. A parte tutto il resto, avevamo bisogno di un black vampire.  Quello da solo era qualcosa che doveva succedere già da qualche tempo. Adesso sembra quasi condiscendente, ma è molto eccitante. Porta un strato completamente nuovo nel concetto di immortalità. Porta una cultura completamente nuova, che nella mia testa è bello ed eccitante. E lui è uno spirito talmente pericoloso, pieno di fascino e malvagio. La cosa deludente per me, nell’episodio, è che Elijah non ha avuto nessuna scena con Marcel. Ti fa pensare a come i due interaggiranno, sarà molto interessante.
Com’è stata l’esperienza di girare a New Orleans? Hai sentito le vibrazioni della città veramente aggiungere qualcosa alla storia che stavate raccontando?
GILLIES: Sì, senza dubbio.  Le sensazioni di New Orleans sono pervasive. Quella città possiede un abbraccio  talmente strano, decandente ed incantato. Si sente la presenza della magia nera. Non è una sorpresa che sia stata la base per così tanto folklore vampirico e non parlo solo di Anne Rice. E’ un posto ideale. E’ stato anche uni dei posti in cui è nato il Nuovo Mondo, che in effetti ha molto senso. La città ha qualità antiche. E’ una delle più vecchie città del Nord America. Era il posto perfetto ed ha aggiunto la dinamica perfetta per l’episodio.
Sarete in grado di girare lì o lo farete da un’altra parte?
GILLIES: Gireremo per lo più ad Atlanta, e occasionalmente in NO. A New Orleans è piuttosto impossibile, perché è imprevedibile e cacofonica. E’ Disneyland per gli ubriachi e non aiuta molto le produzioni, il che è piuttosto sfortunato per dirla gentilmente. Quando hai la libertà di più tempo, come è successo per il pilot dove abbiamo girato per 10-12 giorni, allora è ok. Ma se stai cercando di fare i tuoi episodi in 10 giorni e hai a che fare con gruppi random delle fratellanze o chi per loro che urlano, o donne che lanciano perline, o che hanno perline lanciate a loro perché hanno i seni scoperti, sei decisamente nei guai. A meno che tu non voglia spendere milioni di dollari a stagione, non riusciresti ad ottenere quello che ti serve. Sarebbe come tentare di acchiappare un salmone a mani nude, o un delfino al laccio. E’ sicuro che non accadrà.
Sarà Julie Plec a condurre la serie, o scriverà solo alcuni episodi? Sai come funzionerà?
GILLIES: Non mi è stato detto come sarà la situazione, non ancora. Mi sono state dette alcune idee di come dovrebbe funzionare, ma non lo so esattamente.
Come ci si sente a poter esplorare più a fondo questi personaggi rispetto a The Vampire Diaries?
GILLIES: Sicuramente diventa più personale. C’è ora un certo grado di storia che si può esplorare. Una delle ragioni per cui Julie è così saggia a farlo con questi personaggi è che si tratta di una tela molto larga. Piuttosto che vampiri vecchi di 200 anni come Stefan (Paul Wesley) e Damon(Ian Somerhalder), hai Elijah e Klaus (Joseph Morgan), che hanno 1000 anni. Si apre a nuove epoche ed a una storia che non è stata ancora esplorata ed  apre la porta ad una moltitudine di altri personaggi potenziali che potremmo aver incontrato nei secoli. Ci permette di essere più ricchi e più centrali.
E’ triste lasciare The Vampire Diaries e andare a The Originals, o ti sembra che ci sia la possibilità di episodi cross-over in entrambe le direzioni?
GILIIES: Questa è veramente una buona domanda. Adoro lavorare con i ragazzi a The Vampire Diaries. Spero ci sia spazio per diversi cross over. Sarà tutto nelle mani di Julie. Sarei contentissimo di lavorare ancora con loro e sono sicuro anche Joseph lo sarebbe. Ma è anche una nuova ed eccitante frontiera dove ho nuove responsabilità e che porta un alto grado di eccitazione.
Qual è stata la tua prima reazione alla storia della gravidanza? Ti ha dato da pensare a come fosse possibile così com’è successo anche agli spettatori?
GILLIES: Penso sia stata una decisione artistica decisamente polarizzante quella presa da Julie e penso sia coraggiosa e grandiosa. Penso abbia fatto una scelta molto interessante. Gli amanti di Klaus e Caroline (Candice Accola) sono ovviamente devastati. La storia fra Caroline e Klaus era ciò che gli spettatori volevano, ma sinceramente non mi interessa. Le persone sono così capricciose riguardo a quello che vogliono e diventano così duri e violenti. Penso che Julie troverà un modo per dare un interesse romantico a Kaus in New Orleans e potrebbe persino essere Caroline. Chi lo sa? Ma qualunque cosa lei faccia, sarà ugualmente, se non più interessante di quello che stava succedendo a Mystic Falls. E’ dura per la gente arrendersi per quello che desiderano per tanto tempo. Klaus ha sicuramente tanto più da perdere lasciando Mystic Falls che Elijah, per ora. Sono stato fortunato, andando in giro per altri show e il mio progetto. Perché sono un personaggio intermittente e occasionalmente salto fuori, non è che sono strettamente legato a Mystic Falls.
Com’è avere finalmente il tuo debutto alla direzione, Broken Kingdom, accessibile alle persone su Showtime, insieme al documentario, Kingdome Come, riguardo il percorso nel farlo?
GILLIES: Sono estasiato. Non potrei essere più contento di aver trovato un posto come Showtime. E’ come un sogno pazzesco che è veramente bello, ma è uno che non ho instigato. I due direttori diKingdome Come, il documentario riguardo il making di Broken Kingdom, sono veramente quelli che hanno messo l’accordo in moto. Questi direttori, John Murphy e Paiman Kalayeh, lo hanno mandato a Showtime senza che lo sapessi. Quando è arrivato ad un certo punto con Showtime, John Murphy mi ha detto: “Penso che Showtime è interessato nel dare uno sguardo a Broken Kingdom, come risultato dell’aver visto il documentario”. Ho detto: “Oh certo, mandaglielo pure”. Il fatto che loro volessero fare un doppio feature e quindi mostrarli per i prossimi due anni era pazzesco. Penso di aver perso una buona parte di speranza, per essere sincero, perché i festivals sono diventati così politici. Molto spesso, guardo alla programmazione di questi festivals e vedo dei film interessanti con attori noti. Molti di questi festivals non guardano nemmeno i film. Sfido chiunque a dirmi che c’è una commissione che guarda ogni film. Non li guardano veramente. Per cui sono rimasto veramente deluso nel processo.
Devi capire che sono cresciuto in un mondo di film indipendenti dove il modo in cui funzionava era che tu facevi il film e dopo andava ai festivals. Quindi speravi che andasse bene ai festivals e dopo uscisse fuori nel mondo.  Sarebbe stato comprato da The Weinstein Company, o qualcosa del genere. Ma tutto questo eè terminato nel 2004. Era finito. Non succede più così. Uno o due film potrebbero vendere a Sundance ora. E’ un mondo brutale e non si aiuta. Non sta certamente cercando di elevare nuovi giovani talenti. I nuovi talenti che emergeranno come filmmakers dovranno circumnavigare tutto il sistema dei film festival percheé non sta facendo quello che dovrebbe fare e che originariamente era messo a fare; ovvero promuovere gente che non aveva decine di milioni di dollari a disposizione, come gli studios. Promuoveva voci importanti. Così mi sono scoraggiato. Sono entrato in diverse dozzine di festivals e ce l’ho fatta solo in quattro o cinque. Cominci a non crederci più e questo è sbagliato. Ci sono state così tante delusioni con il film. La prima grande delusione è stato raccogliere i fondi. Fare il film è stata una grande gioia. Raccogliere i soldi per la post-produzione un’altra delusione. Continuavo a finire senza soldi. La terza delusione è stata mandarlo ai film festivals. Semplicemente non ero pronto per quanto terribilmente commerciale e politico questo fosse diventato. E la ciliegina su tutto questo è stato Showtime che mostrava i nostril films e che ha avuto il coraggio di prendere un film come questo, insieme al documentario. Il documentario parla proprio dello stato dei film indipendenti, che è in decadenza e deve subire una metamorfosi e diventare qualcosa di più ricco e nuovo.
Quando passi per tutto questo, come decidi di farlo di nuovo?
GILLIES: Perché è il nostro lavoro. Potrebbe sembrare come una bravata, ma non è così. E’ l’unica cosa da fare. E’ veramente importante per me. Questo mi sta più a cuore della mia carriera da attore. E’ più importante per me che queste storie escano nel mondo. Viviamo in un tempo in cui i film sono veramente poco importanti. Non lasciano un’impronta nel tuo cuore. Adesso andiamo al cinema e diciamo: “Oh capperi questo è stato forte! Questo è stato eccitante! Questo è stato divertente!”. Ma non ce ne andiamo più via pensando, “ho appena sperimentato qualcosa che potrebbe cambiare il modo in cui vivo”. Penso che la televisione, dall’altro lato, stia invece facendo cose splendide. Penso che networks come Showtime, HBO e FX stanno facendo cose che nessun altro fa e che i film indipendenti facevano 20 anni fa. Penso che la televisione stia facendo cose più entusiasmanti che i film. I film hanno bisogno di bastardi testardi, come me. Semplicemente ne hanno bisogno. Non mi interessa se la gente pensa che i miei prossimi 3, 5 o 20 films sono terribili. Continuo ad andare avanti perché hai bisogno di essere il cambiamento nel mondo oggi. Ci sono solo 2 scelte veramente. Puoi restare seduto e lamentarti, o puoi alzarti e fare qualcosa a riguardo.

The Originals comincerà sulla CW in autunno.



fonte TVD Italia

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