Ian e Paul durante il Comic Con si sono fermati per una chiacchierata con MTV sulla fine della quarta stagione e soprattutto sulla loro esperienza nell’adrenalica San Diego, arrivati al loro quinto anno di presenza con The Vampire Diaries!
Di seguito un riassunto dell’intera conversazione!!
Il presentatore di Mtv dice che il secondo doppelganger stato completamente scioccante e chiede a Ian e Paul cosa ne pensano della reazione dei fan.
Paul dice che all’inizio era veramente eccitato di poter interpretare due personaggi, uno un pò più oscuro e fare qualcosa di completamente diverso da quello che stavo facendo da quattro anni ma ero un pò preoccupato del fatto che i fan avrebbero potuto pensare qualcosa del tipo “Oh, abbiamo già visto questo prima d’ora”, ma fortunatamente c’è stata una reazione davvero positiva, davvero eccitata.
Ian scherzando dice che è perchè tutti si erano così annoiati di Stefan.
Paul dice che lui io ero il primo della lista dei sorpresi.
Ian che è Paul diventato una sorta di fan numero 1 di se stesso.
Paul dice di essere un super fan di Silas e di essere sopraffatto.
Ian dice che la situazione adesso è davvero davvero forte perchè è così una diversa dinamica, prima era solo Damon che diciamo litigava con suo fratello mentre adesso c’è un tizio che può prenderlo a calci nel sedere e leggergli la mente.
L’intervistatore chiede loro chi sarà più affetto dalla morte di Bonnie al ritorno dello show?
Ian chiede come fa a sapere che sia vero... e l’intervistatore di Mtv controribatte che così ci hanno fatto credere.
Paul dice suo padre...
Ian dice che loro non sanno veramente e che pensa sia una domanda trabocchetto.
Paul dice che con The Vampire Diaries a volte la storia diventa così aggrovigliata che quasi non capisce, genuinamente, cosa stia succedendo.
Ian dice riguardo alla reazione dei fan alla morte di Bonnie, che se per qualche ragione lei fosse davvero morta, le persone saranno estremamente arrabbiate, tristi, violente.
L’intervistatore dice che anche se non vogliamo che arrivano ad essere “violente”, che è sempre bello avere una certa reazione dai fan, perchè ci tengono.
Paul pensa che la posta in gioco nello show deve rimanere alta e crede che se in uno show dove non c’è la minaccia che in qualsiasi momento anche i personaggi principali possano lasciare lo show, non è davvero eccitante. Anche se è un attore e non gli piace essere considerato sacrificabile ciò crea una grande dinamica nello show.
L’intervistatore dice che Giorgio Armani ha fatto una grande battuta su Game of Thrones: dicamo, quando le persone sono così sconvolte per la morte di un personaggio nello show , “ovviamente dovresti esserlo, sono morti, è triste”!
Ian dice che ricorda che anche in Lost, i personaggi vivevano letteralmente percependo la morte, in ogni episodio non sapevi mai.. fino a quando in una giornata di sole, ricevette la telefonata.. E che fu pesante.
Paul dice che anche Kevin Williamson prova un piacere noir nell’uccidere lentamente i suoi personaggi, stavamo parlando la scorsa notte, di The Following, e che tutti in The Following sono terrificati per le loro vite nello show.
Paul dice sul Comic Con che è davvero selvaggio. Che a dire la verità partecipa al Comic Con da 7 anni perchè è venuto per 2 anni con quest’altro show, e 5 anni con The Vampire Diaries. Sta diventando sempre più di moda, ora non sa mai chi apparirà in termini di direttori, attori, sta diventando una sorta di fulcro di tutto ciò. Pensa che 7 anni fa fosse eccitante ma ancora un fenomeno emergente.
Ian parla di come l’anno scorso si siano seduti con accanto Robert Downey Jr. a chiacchierare, in maniera molto rilassata e casual. Dice di aver camminato vicino a loro circa 5 volte per trovare il coraggio di sedermi e dir loro “ascoltate ovviamente so chi siete, siete una gigantesca fonte di ispirazione per molti di noi, grazie per tutti i vostri lavori”.
Paul dice che questo è ciò che ti ho detto la prima volta che ha incontrato Ian e che ha letteralmente detto quello che pensava.
Viene loro chieste se avevano un supereroe durante la vostra infanzia, dal mondo dei fumetti o sci-fi.
Paul dice di non aver avuto un supereroe preferito durante l’infanzia ma poi ho iniziato a recitare, in Smalville, Fallen e Tvd e che è così entrato molto più dentro questo mondo, ma non leggeva fumetti da bambino.
Ian dice che alcuni suoi amici li leggevano, ma non lui, che leggeva libri, che conosceva alcuni dei personaggi. Quando ha iniziato a girare Lost c’erano persone davvero prese dai fumetti, Matthew Fox li leggeva tutto il tempo, soprattutto graphic novel, e e che la narrazione, le illustrazioni, ti coinvolgono davvero.
Paul dice che sono un sorta di archetipo umano e delle emozioni umani, i personaggi dei fumetti, come una sorta di divinità greche e che ha un che di mitologico.
Li chiedono se le persone si travestono dai loro personaggi ed Ian dice di averlo fatto (essersi travestito da Paul/Stefan).
Dicono che devono letteralmente chiamarsi perchè indossano di base le solite magliette.
Ian dice che il Comic Con è un osservatorio, non solo della condizione umana ma di come questi archetipi guidino le persone, come le ispirano. Se arrivano a volare fino a San Diego in California, travestirsi, metti in fila, totalmente coinvolto, questo dice davvero molto. E crede che vedere queste persone davvero divertirsi sia davvero cool. Paul di che è davvero forte vedere padre e figlio insieme e c’è così tanta passione negli occhi del padre per queste cose che ha vissuto da bambino, poi tramandate al figlio, è un legame interessante.
Il primo ricordo di Paul alla Comic Con: Paul dice che aveva appena iniziato a recitare, piccola produzione della ABC Family (“Fallen”) con Brian Cranston, avevano deciso di promuoverlo e vedevo tutti questi cartelloni pubblicitari per il suo lavoro e che è stata una sensazione incredibile, era tutto “OMG” e scattava foto a questi! E’ stato surreale.
Ian dice che è surreale.. Ian parla delle borse con i personaggi della Comic Con e di come le persone le tagliano e le ragazze le usano come vestiti e di come il suo volto fosse finito sul seno di una ragazza. Un momento interessante.
Ian parla della prima volta al Comic Con del come sia vedere ciò per cui hai lavorato duramente e vederlo per reale e che sia un momento di connessione. Entrambi dicono che normalmente vivono in una bolla ad Atlanta e che arrivano lì ed è come, “o guarda vedono lo show!”
Parlano della cultura del trovare spoiler.
Ian racconta di come per un finale, pubblicò una foto su instagram e la pubblico su twitter, Pascal, uno dei produttori lo chiamò per toglierla perchè c’erano i nomi dei personaggi del finale nello script che stavano per tornare, e che lì ha pensato di essere davvero nei guai. E che essere dei produttori deve essere un incubo, davvero duro mantenere la sorpresa e che tutti ora postano su internet, in questa nuova era.
Parlano di come la prossima stagione sarà “TVD College”, che deve rimanere una sorta di teen show, ma persone muoiono in questo! I vampiri possono vivere per sempre perchè dovrebbero andare al college? Dicono entrambi che devi sospendere la tua razionalità quando guardi TVD o un qualsiasi altro show.
fonte
TVD Italia
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e delena ? Un sogno diventato realtà,
ღ
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