domenica 12 giugno 2011

IL VAMPIRO (2): COME CASANOVA

imagebam.com'Giudice: Perchè avete squartato la fanciulla? Imputato: Perchè avevo fame Giudice: Perchè avete salassato la fanciulla? Imputato: Perchè avevo sete' (da un processo del 1770 Corte di Versailles) Oggi.. continuiamo il nostro trattato storico a tema VAMPIRO, proseguendo nell'800: siamo a Ginevra, dove un gruppo di letterati famosi, annoiato, getta le basi per la nascita del mito.
IL VAMPIRO: NASCE IL MITO
Nella fredda estate del 1816, sulle rive del lago di Ginevra, una compagnia di annoiati scrittori, una sera decise di sfidarsi per far passare le serate piovose: il poeta Shelley, accompagnato dall'amante e futura moglie, Mary,  il poeta Byron accompagnato dal medico personale John Polidori, lo statista Pellegrino Rossi, il pittore Scrope Davis e il letterato John Hobbhouse. Siccome le conversazioni languivano, decisero di sfidarsi nella stesura di storie aventi come tema il soprannaturale.
L'idea proveniente da Byron fu rapidamente lasciata e lo stesso si limito a scrivere una piccola storia interrotta dal titolo “ La sepoltura”, conosciuta come un frammento e non come vero e proprio racconto. ..“udii molte cose sulla sua vita passata e presente, in questi resoconti c'erano molte e inconciliabili contraddizioni, avrei ancora potuto dedurre dall'insieme che egli era un essere non comune.. aveva il potere di dare ad una passione l'apparenza di un'altra in un modo tale che era difficile definire la natura di ciò che si agitava in lui. E le espressioni dei suoi lineamenti potevano variare così rapidamente, anche se in modo lieve, che era inutile ricondurle a ciò che le aveva provocate..”
In quella settimana, nacquero i due capostipiti di tutta la letteratura gotica: Il Frankestein e il Vampiro, dalle penne delle due persone meno rilevanti, l'amante e il medico i quali presero seriamente la sfida.
Nel racconto di POLIDORI,  il Vampiro è completamente ridisegnato, non veste più i panni del contadino rozzo che ritorna per vendetta a distruggere la famiglia, ma si trasforma in un essere raffinato, aristocratico capace di circuire e ammaliare. E proprio Lord Ruthven (che presumibilmente è una caricatura dello stesso Byron, fortemente odiato da Polidori) divental'archetipo del vampiro moderno, egli non è un mostro ripugnante, è virile, ricco, aristocratico, colto,capace di azioni ripugnanti e di conquistare donne della società aristocratica inglese.
Il protagonista di questo racconto è il gentiluomo inglese Aubrey, orfano di entrambi i genitori e erede, insieme alla sorella minore, di una fortuna. Aubrey incontra il misterioso e aristocratico Lord Ruthven che appare in un inverno, nei salotti di Londra. Di Lord Ruthven non si conosce nulla,è pieno di fascino, gran seduttore, brillante conversatore, fortunato giocatore e stravagante: dona tutto ciò che vince ai perdenti che cadono sempre più in basso; inoltre egli conquista e soggioga con il suoi occhi grigi capaci di stregare qualsiasi donna. Aubrey e Lord Ruthven stringono amicizia e i due intraprendono un viaggio per l'Europa con meta la Grecia dove i vampiri sono una realtà molto forte.
A Roma, Aubrey conosce una giovane donna e Lord Ruthven, deluso dallìatteggiamento dell'amico decide di separarsi e di continuare da solo. Ad Atene Aubrey conosce una giovane della quale s'innamora e che lo educe alle storie di vampiri. Quando la fanciulla muore misteriosamente la gente crede che sia stata uccisa da un vampiro. In questa situazione drammatica Aubrey incontra Lord Ruthven con il quale decide di proseguire il viaggio, ma un gruppo di briganti uccide il Lord che fa promettere all'amico di non rivelare a nessuno la sua fine. Il giorno dopo il corpo è scomparso e Aubrey decide di tornare a Londra, dove nei salotti incontra il suo amico e resta sconvolto dalla frequentazione di questi con la sorella e dell'imminente matrimonio. Il giuramento non permette al protagonista di rivelare la verità e a causa del suo silenzio Aubrey perderà la sorella per mano del lord e morirà egli stesso per il dolore.
Dal breve racconto emerge un nuovo vampiro, il quale non è spinto dalla sete di vendetta, ma dalle pulsioni sessuali. Leggendo il racconto, si deduce che egli non è il “colpevole” ma il mezzo della distruzione delle persone che incontra sulla sua strada. Egli non fa altro che mettere a nudo le loro debolezze; Lord Ruthven è un trasgressore infimo che dà l'illusione della disinibizione alle sue vittime, ai loro occhi è un essere supremo e irresistibile.
Lo stesso Aubrey, nel primo incontro resta affascinato dalle movenze e dal modo di porsi del Lord agli estranei. Sostanzialmente Lord Ruthven è il “potere”, se lo collochiamo nella sua epoca (XIX secolo), ma il potere che decade, egli necessita di sangue in una società, come quella inglese in cui, l'aristocrazia continua ad esigere sangue dagli innocenti mediante le guerre di colonizzazione.
In alcuni casi può essere paragonato al Don Giovanni o al nostrano Casanova, uomo frequentatore di salotti bene, senza remore e leggi morali; vi sono molte analogie tra i due protagonisti, il nostro vampiro è un Casanova in chiave gotica, è figlio dell'insofferenza della sua stessa società. Egli è un antieroe, cinico, amorale, ma capace di vincere sempre, cosa che non avverrà più nei racconti a seguire, partendo dalla Carmilla di Le Fanu.

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