giovedì 6 dicembre 2012

DIETRO LE QUINTE: L’ANNEGAMENTO DI ELENA


Il momento più straziante della terza stagione di The vampire diaries è stato senza alcun dubbio l’annegamento di Elena nelle acque del Wickery Bridge, che ci ha regalato intense e contrastanti emozioni.

Il supervisore alla produzione Chris Grismer ci svela tutti i dettagli del dietro le quinte, sottolineando la bravura degli attori e di quanti hanno lavorato alla realizzazione di quella scena per renderla perfetta. Ma un elogio particolare va a Nina Dobrev e alla sua straordinaria interpretazione.
Proseguite nella lettura per scoprire cosa si è sentito di condividere con il pubblico. 

MIGLIORI DIETRO LE QUINTE DEL 2012: L’annegamento di Elena in The Vampire Diaries.
A Maggio nel finale della Terza Stagione di The Vampire Diaries, Nina Dobrev ha interpretato meravigliosamente una delle scene di annegamento migliori di sempre,e non lo ha fatto in una sola scena bensì in due – una ci ha riportati alla notte dell’incidente in cui morirono i suoi genitori e Stefan la salvò, l’altra in cui Elena muore dopo aver preteso che Stefan salvasse prima Matt.

In quest’articolo vi diremo cosa ci ha detto il supervisore alla produzione Chris Grismer, che ha aiutato il direttore dell’episodio John Behring a dirigere l’angosciante sequenza sott’acqua durante i tre giorni di ripresa che sono serviti a realizzarla.


Detto da Chris Grismer:
“Ho iniziato a far preparare gli attori della scena circa due mesi prima che iniziassimo a girare.Hanno dovuto allenarsi ogni fine settimana con degli istruttori di immersioni.Nina Dobrev aveva già il certificato PADI, ma chi non ce lo aveva ha dovuto prenderlo. Hanno anche dovuto imparare come recitare sott’acqua per un lungo periodo di tempo senza aria. Hanno dovuto imparare a fare una scena e poi prendere aria da un tubo sott’acqua, che non è mai stato a più di cinque o sei metri di distanza, invece di tornare in superficie, e credo che sia stato abbastanza terrificante per loro. Alcuni volevano risalire in superficie tra una ripresa e l’altra, e ho dovuto spiegare loro che se parti dalla superficie il tempo che arrivi a 20m di profondità sei senz’aria ancora prima che si dica “azione”. [ride] E poi hanno dovuto imparare a farlo in uno spazio chiuso. Non so se siete mai stati sott’acqua in uno spazio chiuso, ma il tuo corpo non ci vuole stare. Nina Dobrev l’ha presa incredibilmente bene. Lei è stata incredibile. Nelle prime due settimane, ho visto alcuni video di lei all’interno che fingeva di essere in preda al panico, e sono rimasto impressionato.
Abbiamo girato in una struttura di formazione della polizia in Georgia, in una piscina che è stata progettata per simulare i salvataggi nel fiume. Siamo stati così fortunati da poter costruire il nostro set lì dentro. Se gli attori volevano comunicare con me o John Behring, l’altro regista, avrebbero dovuto farlo attraverso i gesti sullo schermo, perché noi eravamo in superficie come codardi.[Ride] No, è difficile dirigere sott’acqua. Nina è nota per voler sempre girare una scena una volta in più perché ha sempre un’idea, ed è anche brava. Così ci indica con la mano che vuole riprovare la scena e di continuare a girare. Era la scena di quando era sott’acqua con suo padre, e lei improvvisa le parole “Ti Voglio Bene” mimandole. Ricordo che ci è venuto un brivido lungo la schiena a tutti quelli che eravamo ai monitor. Ci sono state alcune persone che hanno pianto. E’ stato sorprendente. Io volevo esprimerlo anche con le mani, che si allontanano l’una dall’altra. Ho pensato che fosse importante.
E’ una cosa difficile da fare, sentire davvero il silenzio. Il momento che non riuscivamo a far funzionare, e sul quale io e Nina abbiamo lavorato un po’, era quello del panico prima dell’abbandono. Lei prova panico prima di arrendersi ed immobilizzarsi nell’acqua. Penso che quando fai provare al tuo corpo quel tipo di panico, la memoria muscolare, quando sarai in uno spazio chiuso, probabilmente ti farà andare nel panico anche nella vita reale. Quando stava recitando le scene di panico sott’acqua, le persone in superficie credevano fossero vere. Ci sono state un paio di volte che abbiamo terminato prima la ripresa, e lei se ne usciva con un “stavo recitando.” [Ride] E’ un’attrice molto brava, quindi è difficile dire quando finge e quando no.
La sequenza del pick-up che affondava era nel copione originale, ma per questioni di tempo, Julie Plec è stata costretta a tagliarla. Ma poi quando stavo dirigendo la seconda scena, mi sono detto, dobbiamo inserirla. Abbiamo registrato l’intera sequenza dell’affondamento in un’ora utilizzando dei palloni sulla vettura e li abbiamo sgonfiati lentamente in modo che potesse affondare. Gli attori dovevano essere effettivamente all’interno dell’auto mentre affondava e quindi hanno dovuto trattenere il respiro mentre questa andava sott’acqua.
Gli attori sono stati incredibili, ma sono anche stati utilizzati dei trucchi molto sottili lì sotto. Come quando Stefan tira lo sportello, c’è uno stunt, penso fosse una una donna, sdraiata a testa in giù sotto l’auto, che tratteneva il respiro perché altrimenti l’aria si sarebbe vista nello schermo, che afferra la porta per aiutare a strappare via i cardini.
E’ stato bello lavorare su questa cosa perché tutti ne erano entusiasti. Nessuno aveva mai fatto niente di così grande sott’acqua prima. Abbiamo creato questo mondo sommerso nel fiume. E anche la notte in cui abbiamo girato il lancio del pick-up dal ponte è stata fenomenale. Non ce l’avevamo quasi fatta perché l’auto era andata oltre il limite e non aveva la forza per ritornare indietro,quindi stava per cadere giù dal ponte. Ma poi è ritornata in posizione e così accidentalmente abbiamo potuto provare di nuovo. Gli dei del cinema ci hanno sorriso quando abbiamo girato quella sequenza.”




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