lunedì 19 settembre 2011

WOMAN IN RED

In occasione della 63ma edizione degli Emmy Awards tenutasi a Los Angeles stanotte, la bella Nina Dobrev, è stata una delle star più ammirate per eleganza e bellezza. In queste occassioni spesso le dive vengono passate a raggi X per studiare il loro look. E Nina sembra aver superato l'esame a pieni voti!!Leggete cosa hanno detto di lei...
Abbiamo iniziato con 60 sexy starlets, divise in 4 categorie di colori, hanno combattuto per far sì che il loro vestito vincesse il Best Emmy Gown of the Millennium. Poi ci siamo diretti verso le semi-finali, dove i vari campi si sono combinati per ottenere i vostri voti!

E ora, a poche ore dal Red Carpet per gli Emmy 2011, dove ci verranno offerti centinaia di modelli couture, gonne, pizzi e merletti, una sola donna ed un solo abito sono emersi vittoriosi: Nina Dobrev e il suo vestito, del 2010, Zuhair Murad.

“E’ fantastico!” ha detto Nina a TheInsider.com quando ha saputo della vittoria. “Ho amato alla follia quel vestito, mi ci sentivo favolosa! L’abito mi avvolgeva in modo perfetto da tutte le parti. E’ questa la cosa importante -finchè ti senti fantastica in qualcosa, ne esci più sicura di te.”

Ma si scopre anche che, per poco, questo fantastico momento quasi non accadeva. “In realtà, c’è tutta una storia divertente dietro questo vestito,” dice Nina. “Avevo scoperto che sarei andata agli Emmy all’ultimo minuto e per me sarebbe stata una grandissima opportunità! E’ stato tutto magico e mistico. Ero veramente emozionata e… nervosa. Chiunque dica che i red carpet non ti lasciano i nervi a pezzi, beh, mente spudoratamente.”

“Dovevo scegliere tra due abiti -il Murad e un altro, più noioso e delicato. Visto che non dovevo presentare e non ero nominata per un premio, avevo deciso di optare per l’ultimo. Fino all’ultimo secondo ho guardato gli abiti appesi alla gruccia, con i capelli e il makeup già ultimati, ma non sapevo quale scegliere. Così ho indossato l’abito tranquillo, carino. Ero quasi arrivata all’ascensore quando ho avuto un’illuminazione.”

“Ho pensato, ‘No! Mi sono voltata, sono corsa in camera, ho messo il Murad ed ecco qui!”

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