Durante l'evento dell'IS Foundation, Ian Somerhalder ha scambiato quattro chiacchere con Ecorazzi.
Proseguite per l'intervista!
'Ciao, sono Ian Somerhalder e state guardando Ecorazzi.com Siamo qui al primo evento benefico in assoluto della ISF che vuole darvi potere'
Esclusiva Ecorazzi: Abbiamo parlato con Ian Somerhalder!
Sabato sera la Fondazione di Ian Somerhalder ha dato inizio al fine settimana di Halloween organizzando il suo primo evento di beneficienza: Empoweresque, una festa in maschera per raccogliere fondi da destinare al miglioramento della condizione delle donne e dei bambini.
L’evento si è tenuto in Atlanta ed io ho avuto il privilegio di potervi partecipare. Ian era vestito da Damon che indossava il costume di Capitan Pianeta (Damon ha lottato con Capitan Pianeta - risultato il segno blu del pugno sul suo volto - e gli ha rubato il costume) che molto gentilmente si è preso cinque minuti per parlare con me della sua fondazione e sforzi di preservazione.
Sabato sera la Fondazione di Ian Somerhalder ha dato inizio al fine settimana di Halloween organizzando il suo primo evento di beneficienza: Empoweresque, una festa in maschera per raccogliere fondi da destinare al miglioramento della condizione delle donne e dei bambini.
L’evento si è tenuto in Atlanta ed io ho avuto il privilegio di potervi partecipare. Ian era vestito da Damon che indossava il costume di Capitan Pianeta (Damon ha lottato con Capitan Pianeta - risultato il segno blu del pugno sul suo volto - e gli ha rubato il costume) che molto gentilmente si è preso cinque minuti per parlare con me della sua fondazione e sforzi di preservazione.
Da quanto tempo sei coinvolto nella preservazione e perché?
I: Onestamente, da quando abbia ricordi in realtà.
I: Onestamente, da quando abbia ricordi in realtà.
Qual è la tua aspirazione per il lavoro che fai?
I: Sono nato sulla costa del Golfo, e la famiglia di mio padre sono gente Cajun (abitanti originari della Francia o del Canada che si trasferirono in Louisiana nell’800 ndT) che vengono dai bayou e la famiglia di mia madre erano contadini mezzi irlandesi mezzi Choctaw (una tribù degli indiani di America ndT). Dunque da entrambe le parti si trattava di uno stile di vita agreste. L’ecosistema della costa sul Golfo è molto delicato dunque mio padre ha fatto in modo che lo capissi molto bene. Non si fanno sprechi, spengi sempre le luci.
Una cosa che davvero mi ha colpito è stata quando ero alle Hawaii per girare Lost.
I: Sono nato sulla costa del Golfo, e la famiglia di mio padre sono gente Cajun (abitanti originari della Francia o del Canada che si trasferirono in Louisiana nell’800 ndT) che vengono dai bayou e la famiglia di mia madre erano contadini mezzi irlandesi mezzi Choctaw (una tribù degli indiani di America ndT). Dunque da entrambe le parti si trattava di uno stile di vita agreste. L’ecosistema della costa sul Golfo è molto delicato dunque mio padre ha fatto in modo che lo capissi molto bene. Non si fanno sprechi, spengi sempre le luci.
Una cosa che davvero mi ha colpito è stata quando ero alle Hawaii per girare Lost.
Sono sempre andato a fare campeggio o escursionismo quando vivevo a Los Angeles e così ho noleggiato una Range Rover. E mi sono ritrovato a pensare, dio signore, voglio una Prius (macchina ecologica ndt) ma non posso farci niente. Voglio dire, devo pur poter andare nel deserto o nelle montagne. Ma sto guidando un veicolo che fa 16 miglia con un gallone di benzina. Era disgustoso. Girando per Los Angeles si può letteralmente vedere la cappa di gas che c’è in giro. Ricordo quando ero alle Hawaii e stavo guidando per andare al alvoro un mattino favoloso ed ho capito che avevo tutte queste fantastiche aspirazioni per il clima e l’ambiente ma stavo comunque guidando quel SUV produttore di smog. Ho chiamato il mio manager e gli ho detto “Sai una cosa? Mi devo proprio liberare di questa cosa.” E l’ho fatto, quando sono tornato a Los Angeles.
Ho capito che tutto sta nelle piccole cose. Sai, non potevamo lasciare l’acqua scorrere mentre ci lavavamo i denti, cosa che salva circa 692 milion di galloni di acqua al giorno. Sono cose come queste che sono pazzesche. Come spengere le luci. Tutte queste cose. Dopo la perdita di greggio della BP ho capito che era il momento. Eccoci. Questo era il momento giusto.
Hai più di un milione di fan su Twitter e sei anche molto attivo. Secondo te, che ruolo hanno i social network nella preservazione?
I: Quello che penso dei social network è che abbiano cambiato il mondo. Essi sono la ragione per cui questa fondazione esiste e perché ogni girono abbai più successo. Chiunque abbia inventato Twitter, lo vorrei proprio baciare. E’ proprio incredibile come tutte queste informazioni viaggino in un nano secondo. Devo la mia fondazione ai social network e ai loro sostenitori, punto e a capo. Facebook e Twitter hanno salvato il mondo.
I: Quello che penso dei social network è che abbiano cambiato il mondo. Essi sono la ragione per cui questa fondazione esiste e perché ogni girono abbai più successo. Chiunque abbia inventato Twitter, lo vorrei proprio baciare. E’ proprio incredibile come tutte queste informazioni viaggino in un nano secondo. Devo la mia fondazione ai social network e ai loro sostenitori, punto e a capo. Facebook e Twitter hanno salvato il mondo.
Come mai sei così deciso a coinvolgere I giovani?
I: Perché loro sono il futuro.
I: Perché loro sono il futuro.
Come ti avvicini a loro, e come rendi questo argomento importante? I: Lascio che capiscano che questo è il loro mondo. E’ una cosa davvero interessante se ci pensi. Come fai avvicinare un ragazzo di dieci anni alla preservazione? Un anno fa c’era una ragazzina chiamata Devon Haas di sei anni che ha contattato la ISF perché voleva inviare i soldini della fatina dei denti a noi perché voleva cambiare il mondo. Sono andato fuori di testa. Disse che voleva cambiare il mondo ma sapeva di non poterlo fare da sola. E il direttore esecutivo della ISF mi chiamo per dare una voce a questa bambina. Questa ragazzina adesso ha sette anni, ha tipo 5 o 6 mila seguaci su Twitter ed è la protagonista di un documentario intitolato Ragazzi del Golfo, in cui si parla dei ragazzini del Golfo e di come sia per loro non poter avere voce in capitolo e come invece cercare di cambiare le cose. Avere una voce è anche senza senso se nessuno ascolta.
I ragazzi sono il futuro. La gioventù del mondo è la porzione più sottovalutata del mondo. E’ il loro mondo e se cominci a dirgli che certe cose possono sparire allora loro si lasceranno coinvolgere. Si arrabbiano. E quello che è bello di loro è che non sono condizionati da filtri sociologici. Sono aperti. Così le loro idee sono incredibili. E le loro idée sono profonde e hanno davvero molto senso.
Leggo sempre l’Huffington Post. Leggo sempre The Nation. The Economist. Foreign Affairs. Harper’s. Rob ache leggi e che vorresti che la testa ti scoppiasse da quante informazioni hai. Sono tutte moto potenti e per lo più notizie negative e vedi il mondo attraverso questi filtri. Ma questi ragazzini loro sono aperti ed è la cosa più forte del mondo.
Perciò ecco qui. La ISF sta crescendo e guarda avanti per aumentare gli sforzi di Ian a favore della preservazione!!
Leggo sempre l’Huffington Post. Leggo sempre The Nation. The Economist. Foreign Affairs. Harper’s. Rob ache leggi e che vorresti che la testa ti scoppiasse da quante informazioni hai. Sono tutte moto potenti e per lo più notizie negative e vedi il mondo attraverso questi filtri. Ma questi ragazzini loro sono aperti ed è la cosa più forte del mondo.
Perciò ecco qui. La ISF sta crescendo e guarda avanti per aumentare gli sforzi di Ian a favore della preservazione!!
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