lunedì 22 febbraio 2016

THE ORIGINALS - 3×13 “HEART SHAPED BOX”: IL RECAP

Eccoci qui con il commento di Sam80 di un altro episodio di questa terza stagione di “The Originals”, che non è solo interessante, ma ci toglie il fiato.
“Heart Shaped Box”, infatti, ci ha tenuto col fiato sospeso per almeno metà della puntata, con l’avverarsi di un’altra parte della Profezia (e siamo a due eventi avveratisi, tre se si conta anche Rebekah, ma…) e con i vari pericoli corsi dai questi eroi totalmente fuori dagli schemi, anzi, antieroi.
L’episodio, però, ci ha anche dato dei bellissimi momenti di confronto tra i personaggi, una nuova dose di favoloso umorismo nero e ha regalato anche una parte di romanticismo non indifferente.

AYA E AURORA
Partiamo dal malefico duo. Malefico in senso letterale.
Aya è sicuramente un personaggio interessante, ricco, un’avversaria temibile, quindi è un valore aggiunto per la storia, in quanto nessuna trama che si rispetti può essere carente di antagonisti degni di tale nome. E Aya, come Tristan, di certo lo è. Oltre a essere una vampira molto antica e, per questo, molto forte e con una notevole esperienza e conoscenza, è intelligente e scaltra, nonché dotata di un certo charme.
Quando finalmente morirà, le renderemo l’onore delle armi. Ciò non toglie che deve morire,tumblr_o2vph7TX171ue3zzqo1_250 perché è un’enorme minaccia per la Famiglia Originaria nel suo complesso e in questo episodio l’ha dimostrato un’altra volta.
Permettetemi una battuta: alla faccia del suo rispetto per la gerarchia, nella Strix. Continua ad agire come se fosse lei a guidare l’organizzazione, addirittura stendendo Marcel perché quest’ultimo non vuole che venga fatto del male a Hayley… non ha rispetto per niente e per nessuno che non sia ciò che lei vuole, è una vera serpe… la fossa se la sta proprio scavando da sola.
E, poiché le cose si fanno meglio in due, ecco che si allea proprio con la sorella dell’uomo a cui tecnicamente ha voltato le spalle (quello che, ricordiamolo, ha poi definito il suo salvatore… pensiamo se non lo fosse stato), senza nemmeno tentare di trovare un modo per liberarlo. Della serie: “Oh, il mio salvatore è stato fatto prigioniero e punito per l’eternità in modo orribile! *scrollata di spalle* Beh, peccato.”
Aurora, come ho detto e ripetuto, è sempre stata la cosa peggiore che potesse capitare a Klaus, anche da umana (certo, all’epoca non era colpa sua, ma poi si è rivelata davvero una pazza malvagia), e in questo episodio lo ha definitivamente dimostrato (non che prima ci fossero dubbi, anzi). Klaus ha bisogno di qualcuno che gli dia stabilità, come ha sempre cercato di fare Elijah e proprio come ha fatto Camille sino alla sua morte-trasformazione. Infatti, è interessante notare che Klaus, per quanto abbiamo visto sinora, non si è mai interessato sentimentalmente a chi fosse simile a lui (prendiamo per esempio Katherine, che era la versione femminile di Klaus… chi si è innamorato di lei e ha cercato di salvarla, non solo da umana ma anche da vampira, nonostante la consapevolezza di tutte le sue azioni orribili? Elijah), bensì a donne che sono il suo opposto (anche Caroline rientra in questa categoria, infatti Klaus le disse che gli piaceva perché era bellissima, intelligente e piena di luce).
Ora Aurora si è rivelata appieno e in questo episodio finalmente vediamo Klaus riconoscerla per quello che è e metterla in modo irreversibile nella lista dei nemici.
La sua morte dovrà essere lunga e dolorosa.
L’unica nota positiva che la riguarda è che ha pronunciato una delle frasi più belle della puntata.
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MARCEL E DAVINA
Credo sia ancora presto per condannare Marcel, così come per assolverlo. Tale discorso può essere fatto, in un certo senso, anche per Davina, in quanto lui è la persona che ha preso il cuore, lei la strega che cercava di dare la risposta ad Aya, in merito all’incantesimo, e che ora, probabilmente, lo eseguirà(stando anche alle immagini viste nel promo). Ciò che si può fare è analizzare la situazione.
Aya non lascia spazio di manovra a Marcel: o l’uomo trova un’alternativa entro sera, o sarà caccia aperta a Hayley (appena salvata in extremis).
Lui è un uomo intelligente, ricorda bene ciò che è successo un anno prima, dato che era anche presente e lo ha visto accadere, quindi fare due più due è automatico. E agisce, per salvare Hayley.
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Non è mai stato un segreto che Marcel vorrebbe vedere spezzata la sireline, se ne è parlato sin dai primissimi episodi della prima stagione, quando proprio Davina cercava un modo per farlo; di certo, dunque, egli prende due piccioni con una fava, in questo modo, ma il suo primo pensiero è dare ad Aya ciò che voleva per proteggere Hayley. Marcel non è in una posizione facile, come non lo è Davina. Davina, che si rivela ancora una volta come un genietto della magia (quando la storia è iniziata lei aveva sedici anni, ora ne ha quasi diciannove e pensiamo a cosa è stata in grado di fare più volte), in grado di comprenderne e decifrarne una antichissima, che ha creato un’intera specie.
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Tale aspetto è decisamente interessante.
La loro situazione, però, come dicevo pone un problema sotto due punti di vista: il primo, è che agendo così i due, Marcel in particolare, si pongono sulla linea di tiro della Famiglia Originaria, Marcel rischia di passare da alleato a nemico da eliminare (“Chi ha preso il cuore di Jackson la pagherà cara”, ha promesso Elijah a Hayley, d’accordo con Klaus; “Sembra che varie persone vogliano scagliarsi contro la nostra famiglia. Uccidiamole tutte”, ha rincarato la dose Klaus, successivamente); il secondo è che sia Davina che Marcel sono in una posizione ambivalente nei confronti degli Originari. Entrambi sono innamorati di un Originario (Marcel di Rebekah, Davina di Kol), ma entrambi hanno dei contrasti con loro o, quantomeno, degli interessi a non essere legati a doppio filo con la famiglia.
Eppure, dovranno fare una scelta, perché né Rebekah, né Kol vorrebbero mai che i propri fratelli e la propria sorella venissero uccisi.
Anche questo è un risvolto interessante della trama.
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HAYLEY E CAMILLE
In un episodio bello e avvincente, i loro momenti rappresentano dei tocchi molto umani e commoventi.
Come detto espressamente da Camille, sono passate settimane (ecco il salto temporale che permette alla storia di “The Originals” di tornare a essere parallela a quella di “The Vampire Diaries”, in tempo per il crossover) da quando il cavaliere intagliato nella Quercia Bianca le è stato portato via ed è finito in mano ad Aurora. Settimane in cui lei si è rimproverata ogni giorno per aver commesso l’errore che ora mette in pericolo le persone a cui vuole bene.
Comprensibilmente, Camille è ancora arrabbiata, consapevole di non essere al sicuro, dunque spaventata, da quanto le è successo (e ancora sotto shock, pertanto) e dalla nuova situazione in cui si trova.
Nessuno può capirla meglio di Hayley, che quando ha attraversato la stessa situazione ha anche dovuto rinunciare alla sua bambina e che ora soffre altrettanto, anche se per motivi diversi, quindi il fatto che Klaus si rivolga a lei è la scelta migliore. Hayley, per di più, come Camille è donna forte e combattiva.
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Il dialogo nella palestra ex Chiesa di Stant’Anna, dunque, è un momento molto vero e profondo, umano e toccante e dimostra, altresì, che Camille ha iniziato il percorso per tornare a essere quella che è sempre stata… o meglio, una nuova versione di quella persona, nella quale si fondono la nuova natura, le nuove, traumatiche esperienze appena vissute, e la Camille che la Famiglia Originaria e noi abbiamo amato.
Il loro rapporto sembra promettente.

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GLI ORIGINARI
Da dove iniziare?
I nostri fratelli sono strepitosi, dall’inizio alla fine.
La scena di apertura della puntata è colma, come tante volte è avvenuto, di umorismo nero (che personalmente mi fa molto ridere… come tanti altri, da piccola guardavo “La Famiglia Addams” e quello è tuttora uno dei miei telefilm preferiti dell’infanzia).
Nonostante Freya venga catturata (d’altronde lei è umana, non ha forza e velocità per difendersi, tutto quello che ha è il suo potere, che è indubbiamente vasto, ma se viene fisicamente assalita può non avere il tempo di scatenarlo… anche se, sì, io sono tra quelli che la vorrebbero vedere sbattere i nemici come degli zerbini), mostra ancora una volta di non avere niente da invidiare a fratelli e sorella in tema di spirito combattivo e vendicativo e, anche se spaventata (e sfido chiunque, sepolto vivo con una pallottola in corpo), cerca di riprendere il controllo di se stessa e dei suoi poteri e agisce, riuscendo a farsi trovare. Il che permette a noi di vedere nuovamente all’opera il ciondolo nel quale c’è lo spirito di Finn… particolare che di nuovo si rivela molto utile e intrigante.
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Insieme, Klaus ed Elijah danno un’idea di potenza ineguagliabile (che potrebbe essere superata solo se vedessimo una scena sullo stile di quella mostrata nella 3×15 di “The Vampire Diaries”“All My Children”, in cui Elijah, Klaus e Kol arrivano al luogo dove la madre vuole eseguire il rituale per ucciderli).

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Separati, entrambi si rivelano nondimeno strepitosi.

Klaus è perfetto dall’inizio (con quello scambio sarcastico con fratello e sorella) alla fine (passando per la grande gioia che ha dato a tutti noi quasi tagliando in due Aurora). I momenti migliori sono la richiesta di aiuto a Hayley per Camille, la protezione e l’appoggio offerta a quest’ultima per Jackson e proprio il salvataggio di Freya e, soprattutto, Elijah. Lo scambio tra questi due, con Elijah in punto di morte (cosa per la quale personalmente sono quasi svenuta) disposto a sacrificarsi pur di salvare gli altri e la testardaggine di Klaus, che si rifiuta di considerare anche solo l’idea di perdere il fratello, pone in essere un altro momento molto toccante, che urla “Always And Forever”.
Elijah è magnifico non solo perché disposto a sacrificarsi (in ogni caso non farlo mai più, Mio Adorato Consorte), ma soprattutto nel confronto con Aurora: sicuro di sé, padrone della situazione nonostante la consapevolezza del grande pericolo, una compostezza, eleganza e superiorità uniche. Con voce pacata, colpisce Aurora esattamente dove deve, la legge come se fosse un libro aperto e dimostra ancora una volta di conoscere suo fratello meglio di chiunque altro.

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Ciliegina sulla torta dataci da Freya, Elijah e Klaus, il meraviglioso brindisi di guerra. Tutto questo dà la misura dell’unione raggiunta al momento nonostante i problemi avuti (speriamo che la notizia di Rebekah non la rovini) e della potenza di queste persone quando sono unite.
(Tuttavia, ragazzi, dalla lista delle vittime dovete togliere Marcel e Davina. Trovate una soluzione tutti insieme, orsù.)
E quindi, ci troviamo dinanzi a un altro avvenimento della Profezia che si è verificato. Il primo è stato lo schizzo di sangue sul quadro di Elijah (e quindi l’attacco); questo potrebbe essere il secondo o il terzo, dipende dalle interpretazioni: il terzo se si conta anche Rebekah, il secondo se la si esclude.
Personalmente, spero che Rebekah avesse ragione e il suo stato dormiente sia una sorta di non compimento di una parte della Profezia, perché, per l’appunto, lei non è morta, è dormiente e nessuno sa dove sia… tecnicamente è quella più al sicuro. Altra questione da considerare, che potrebbe giungere in soccorso agli Originari, è proprio Kol: la Profezia, da quanto abbiamo visto, parla di Elijah, Klaus e Rebekah, con l’aggiunta di Feya e Hayley, poiché sono loro quelli in vita. Kol è tecnicamente morto, solo uno spirito, e la domanda è: se tornasse in vita (cosa che sembra molto probabile, visto che se ne parla da quasi un anno), potrebbe essere quella variabile che spezza l’avverarsi degli avvenimenti profetizzati?
KOL E DAVINA
Dire che sono splendidi è d’obbligo. E questo non soltanto perché Nathaniel (e, prima di lui, Daniel) e Danielle sono carini, ma per i personaggi di Kol e Davina.
Siamo dinanzi a un’evoluzione incredibile per entrambi i personaggi: Davina è quella che più di tutti ha odiato i vampiri, si è persino scagliata contro Marcel, l’unica eccezione è sempre stato soltanto Josh… e ora si ritrova innamorata non solo di un vampiro, ma di un membro della Famiglia Originaria.
Ancora una volta, ricordiamo chi era Kol Mikaelson: il più selvaggio e incontrollabile dei fratelli, quello che moriva dalla voglia di uccidere per il gusto di farlo, quello che abbiamo visto disposto a uccidere chiunque si frapponesse tra lui e ciò che voleva (pensiamo al periodo della minaccia di Silas, nella quarta stagione di “The Vampire Diaries”). Colui che non ha mai provato niente di profondo (stando a quanto visto) per nessuno al di fuori della sua famiglia, e anche con questa ha avuto dei grossi problemi(tanto da arrivare a pensare di uccidere Rebekah per impedirle di trovare la Cura… certo, era perché spaventato dal pensiero di Silas, visto che lui era stato lo stregone della famiglia, dopo la madre, ma è comunque un fatto). Quello disposto a qualunque cosa per tornare in vita (pensiamo alla fine della quarta stagione di “The Vampire Diaries”).
E ora, eccolo qui, Kol: innamorato di una giovane strega e disposto a sacrificare la sua possibilità di tornare in vita per proteggere lei… ma ancora di più! Disposto a perdere tale possibilità per proteggere non solo i suoi fratelli, non solo Davina, ma Hayley. Hayley, che lui ha a malapena conosciuto, ma che, nonostante questo, è pur sempre la madre di sua nipote.
Certo, tutto questo percorso è iniziato grazie al suo ritorno in vita come umano, nel corpo di Kaleb, grazie alla vicinanza di Davina e grazie al riavvicinamento con i suoi fratelli e sua sorella, al chiarimento con loro, che gli ha fatto comprendere quanto in realtà lo abbiano sempre amato… quindi, tutto dovuto all’amore, nelle sue diverse forme, sì, ma… ragazzi, questa sì che si chiama evoluzione del personaggio!
Un’evoluzione degna di quella splendida e ancora in corso di Klaus, nonostante su quest’ultimo ci sia stato ovviamente un focus maggiore, che ha avuto riflesso sulla tempistica e sulla sua estensione. Se pensiamo che Klaus è arrivato a Mystic Falls come il mostro peggiore mai visto, che solo qualche puntata fa ha ammesso di aver ucciso centinaia di migliaia di persone nei suoi mille anni di esistenza (cosa che rimanda a ciò che afferma il Klaus dei romanzi, in particolare del quarto, quello in cui entra in scena, “La Messa Nera”, ovvero “Io sono uno degli Antichi. Noi esistiamo quasi da quando esiste il mondo, del quale abbiamo attraversato quasi tutti i campi di battaglia, banchettandovi”), che riteneva gli esseri umani e l’amore come cose inutili… e lo guardiamo ora, si capisce che incredibile evoluzione abbia avuto negli anni e stia ancora avendo. E’ sempre lo stesso Klaus, con lo stesso carattere, ma finalmente la sua umanità positiva è tornata in superficie e questo stempera quel carattere così problematico.
Cionondimeno, l’evoluzione di Kol è davvero notevole e bellissima e non per niente ad atteggiamento i due fratelli sono simili (una bella differenza con il lavoro fatto con Damon, che dalla quinta stagione sembra l’uomo gambero, facendo avanti e indietro. Lo intendo da un punto di vista di scrittura, quindi, come ha detto gnappies la settimana scorsa, che gli scrittori di “The Vampire Diaries” restino lì).
Anche in questo episodio, le scene che vedono lui e Davina sono connotate da meravigliosi romanticismo e tenerezza (la parola “tenerezza” accanto a Kol… non so se rendo l’idea). Lo sguardo di lui dinanzi a lei svenuta e soprattutto davanti alla confessione di Davina, le sue parole così dolci… non si può restare indifferenti, quindi sì, chiaramente direi che la maggioranza di noi non vede l’ora di poter assistere alla loro dinamica con lui in vita (anche perché gente, ammettiamolo, qui si scarseggia in bollore dall’allenamento di Elijah e Gia di un anno fa, vedendo il quale la mia reazione è stata quella che vedete di seguito)…
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ma… il punto davvero interessante dei due è questo: presumendo che lui torni in vita come vampiro (perché questo accade, di solito…. tornano in vita con la natura che avevano quando sono morti), “peggio” ancora, come Originario, Davina e Kol dovranno capire se il loro sentimento può resistere a una situazione del genere. Quando si sono conosciuti, infatti, lui era nel corpo di Kaleb e quindi era umano, libero dagli istinti predatori tipici della natura del vampiro, e così è stato mentre si innamoravano. Ora che è nel Purgatorio degli Spiriti Ancestrali, per l’appunto anch’egli come spirito, è ancora libero da quegli istinti… ma tali istinti torneranno una volta che sarà tornato in vita. Tornerà la voglia di uccidere, la spinta verso la violenza, la sensazione inebriante di potere (ancora più intensa perché Originario), tornerà la sete di sangue.
Kol riuscirà a mantenere questa evoluzione positiva, riacquisita la natura di vampiro (alla quale forse non è più abituato, anche se certo, ci ha convissuto per mille anni)? Davina è stata così concentrata sull’obiettivo di riportarlo in vita da non considerare, probabilmente, le implicazioni di un ritorno tra i viventi di Kol. Sebbene il temperamento di Kol fosse immutato, lei ha conosciuto e amato un “umano”, in qualche modo, non un vampiro. Lo ama abbastanza da poter sopportare senza particolari difficoltà la sua natura, il fatto che lui sia un Originario? Continuerà ad amarlo quando lo vedrà attaccare, minacciare, magari togliere la vita a qualcuno, quando saprà che deve nutrirsi? Sarà capace di amarlo nonostante questo, come ne è stata capace Camille con Klaus? (Come ne sono capace io con Elijah dalla 2×08 di “The Vampire Diaries”, dal primo momento, in cui si è aperta quella porta nella casa in cui si erano rifugiati Rose e Trevor, quindi da ben cinque anni, nonostante a volte gli abbia urlato contro come una banshee?)
Questa è la sfida che si pone dinanzi a loro. Ed è enorme.
E proprio per questo la loro storia si presenta come potenzialmente molto bella.
D’altronde, come dissero Klaus, Katherine e Lexi: “Love is the vampire greatest weakness.” – “Humanity is the vampire greatest weakness.” – “Love… that’s the point, Stefan. When we hurt, we really hurt. But when we love…”

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Per chiudere, vorrei fare una riflessione sulla scena finale vista in “The Vampire Diaries”, con il viaggio di Caroline verso New Orleans, tre anni nel futuro.
Premetto che non è affatto una questione di coppia Klaus-Caroline, cosa di cui, nonostante io abbia la mia preferenza, come tutti, onestamente non mi curo: non mi cruccio per Elijah (il Vampiro della mia esistenza), che con Hayely non mi piace (sebbene lei mi piaccia molto) e mi piaceva invece con Gia, figuriamoci se posso crucciarmi sul “con chi sta Klaus”.
La questione è narrativa.
Da quanto emerge dalla scena quello di Caroline non sembra un viaggio di piacere, ma una cosa che è costretta a fare: parte dopo essere stata catturata, quindi forse la Cacciatrice è sulle loro tracce, in qualche modo, parte con le bambine (alle quali fa da madre) e in accordo con Alaric. Sembra proprio che il viaggio sia fatto perché lei/loro ha/hanno bisogno di qualcosa di importante, per la situazione in cui si trovano, magari qualcosa per proteggere le bambine, chi lo sa. In generale, sembra ci sia bisogno di aiuto e che questo sia il motivo del viaggio (anche perché ricordiamo che allo stato lei nel futuro è fidanzata con Alaric, con il quale sta organizzando il matrimonio).
In ogni caso, questa faccenda di Caroline mi lascia interdetta, per il seguente motivo: il flashforward si svolge tre anni dopo rispetto al presente. Siamo a metà di entrambe le stagioni e quella di “The Originals” è ad alta tensione per via della Profezia. Che fanno gli autori, annunciano a metà stagione che sopravvivono tutti gli Originari, che Klaus in particolare è vivo, proprio ora che si palesa la concretizzazione del pericolo della sireline spezzata?!
Alcuni di voi magari penseranno al flashforward in “The Vampire Diaries”, che mostra già il futuro in anticipo, non vedendo, pertanto, niente di strano, ma in realtà le situazioni dei due show sono diverse.
In primo luogo, sappiamo che il motivo per cui la Cacciatrice non uccide nel presente Stefan, Damon e Caroline è perché tutti e tre loro hanno cominciato a muoversi (Damon è nella bara, certo, ma sto parlando in senso lato). Caroline si è trasferita e rifatta una vita. E non sappiamo dove sia la Cacciatrice in quei tre anni.
Soprattutto, però, possiamo dire che quello di “The Vampire Diaries” è un racconto a ritroso, in un certo senso: siamo partiti tre anni nel futuro scoprendo che lei è tornata e ciò che vediamo nel presente serve a farci vedere e, dunque, a spiegare come si arriva a quell’affermazione, a Stefan in fuga e quant’altro.
“The Originals”, al contrario, non è un racconto a ritroso, è un racconto che procede normalmente e anche se noi spettatori diamo per scontato che un determinato personaggio (o più di uno) sopravviva, quando il racconto che lo coinvolge è ad alta tensione perché nel presente lui (loro) rischia seriamente la vita (o la prigionia chissà dove), da un punto di vista narrativo rivelare in anticipo cosa farà qualche anno dopo spezza irrimediabilmente il pathos della parte di storia che si sta narrando. È un errore atroce, da fare, per un autore (pagato profumatamente, per di più).
Tutti noi diamo per scontato alcune cose, tra le quali che i personaggi principali sopravvivano quantomeno sino alla parte finale di una storia, ma in verità non ne abbiamo la certezza, è un nostro convincimento, e il lavoro di un autore è insinuare, mediante la narrazione, il dubbio: “Sei sicuro che sopravviva, solo perché è uno dei protagonisti?” Portarci, dunque, a dubitare del nostro convincimento. Il che avviene anche inconsciamente: non è forse l’insinuarsi del dubbio, ciò che ci spaventa quando qualcuno è in pericolo? Noi forse non ce ne rendiamo conto, ma è così. In quel momento, a livello conscio o inconscio sentiamo la vocina dell’autore che ci sussurra chiedendoci se possiamo davvero dare per scontato che il personaggio non muoia. Ovviamente, il suddetto personaggio sopravvive, ma nel frattempo noi abbiamo trattenuto il respiro in preda all’ansia. E questo è precisamente l’intento del buon autore, che sa di essere “parzialmente limitato” dal fatto che il suo personaggio debba sopravvivere, ma fa di tutto per insinuare il dubbio, per mantenere vivo e avvincente il racconto, per renderlo colmo di pathos.
È dovere di un autore mantenere la tensione e il pathos, anche con cose che gli spettatori/lettori danno per scontate, è una delle regole fondamentali della narrazione.
Capite, dunque, come rivelare ora che Caroline fra tre anni andrà da Klaus a New Orleans, per “The Originals” (con la Profezia che deve avverarsi in un anno dal presente, dunque due anni prima di quanto vediamo nei flashforward di “The Vampire Diaries”) rischi di equivalere a buttare alle ortiche tutto il pathos costruito sinora, in un certo senso sminuire l’interesse suscitato, per di più in una stagione avvincente.
Spero che non lo facciano e che quella sia semplicemente l’annunciata uscita di scena di Candice per il parto. O, se non è l’uscita di scena di Candice per il parto… in realtà in entrambi i casi, spero comunque che trattino questa cosa con la dovuta delicatezza e non ci siano rivelazioni fino a fine stagione (infatti, mi vengono in mente due possibili spiegazioni: o queste sono le ultime stagioni degli show e devono ancora annunciarlo, oppure Caroline che parte è l’uscita di scena di Candice per il parto, quindi se si vedrà qualcosa di ciò che fa lei, sarà alla fine della stagione. Spero che la spiegazione sia l’uscita di Candice per il parto, più che altro perché voglio almeno un’altra stagione di “The Originals”).
Alle scelte discutibili in “The Vampire Diaries”, purtroppo, abbiamo fatto l’abitudine, ma in “The Originals” no, dannazione! Finora, anche nei momenti più lenti è sempre stato bello e ben realizzato, non ci può essere una caduta così proprio ora. Non ci voglio credere. Anche se di scelte discutibili ne hanno fatte, non voglio credere che gli autori siano così stolti da darsi la zappa sui piedi e compromettere narrativamente metà stagione di “The Originals” e anche di più. Hanno bloccato Damon evitando di uccidere Elena, ma non voglio credere che siano arrivati a un tale livello di idiozia da fare una cosa simile con “The Originals”, rivelando cose in anticipo.
Sarà meglio per loro che venga mostrato e spiegato a fine stagione. E che abbia un senso logico.
Ma, visto che sono in chiusura, alleggeriamo questo momento di frustrazione con le frasi (o momenti) migliori della puntata (dalla terza alla prima posizione).
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ELIJAH: Aurora’s not the only problem.KLAUS: Yes, it seems there’s no shortage of those who would stand against our family.

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(I’m on board with this plan, Niklaus. Bring it on!)

Fonte - Articolo originale a cura di Sam80 del The Vampire Diaries Italia

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